A questi guerrieri in armatura splendente
acciaccati e claudicanti
pronti a combattere
con gli elmi calati sul volto che esprime
la disperazione di chi conosce
nella sua intimità
il dolore
mi permetto di dire
vivete intensamente ogni attimo della vostra battaglia
come se fosse l'ultimo
e abbiate il coraggio di abbracciare
e prendere per mano il vostro nemico
di farlo camminare affianco a voi affinché
non prenda il sopravvento, ma se così non fosse
allora sorvegliatelo, correggetelo, stancatelo
distraetelo, confondetelo, insegnategli a rispettarvi
comunque in qualsiasi modo
combattetelo
e perché no!
seducetelo
soffiategli in faccia la vita
la vostra vita
fategli capire che voi
voi
siete i più forti
e quando lo avrete respinto, stremati
vi stenderete lasciandovi scivolare rapiti
dallo sfinimento
o dallo sconforto
o dalla disperazione
assaporate quei dolci e ovattati minuti
in cui vi sentirete completamente svuotati
Non privatevi di quei minuti senza che vi sia un ricordo
e sappiate che tutta la forza che avete usato
e osato per tener testa al nemico
ora si
è esaurita
ma al prossimo squillo di tromba
tornerà al vostro fianco per sostenervi in un'altra battaglia
Affrontate il vostro nemico con fierezza e coraggio
consapevoli che non avrà alcuna pietà
consapevoli che non potrà uccidervi
ma farvi riflettere
e capire
che anche il dolore ha una sua dignità
e la vostra sofferenza non sarà inutile
ma servirà a qualcosa
forse
anche solo a comprendere
quanto breve e bella
dolcissima e spietata
dura e struggente
unica e irripetibile
è la vita
e quanto valga la pena
e voi di pena ve ne intendete
d'essere vissuta fino in fondo
anche se
prigionieri
di un dolore
ma pur sempre
aggrapp(ol)ati alla vita